E' possibile attraverso un gioco, cioè una attività ludica, promuovere in ragazzini, ragazzi e giovani la acquisizione di importanti abilità di vita, dette in gergo life skills?
E' una scommessa, certamente, e come tutte le scommesse non ha certezza di trovare riscontro. Ma le sperimentazioni fatte in diverse città di Italia qualche buona e positiva indicazione la forniscono.
I risultati attesi sono rilevanti.
Il primo è il mantenimento e il potenziamento di una elevata “Motivazione all’investimento”, frutto del piacere nel fare attività stimolanti, coinvolgenti, per nulla minacciose, che consentono di esprimere e articolare il proprio punto di vista rispetto alla vita e confrontarlo con quello dei coetanei, senza l’intervento costante di un adulto che cerca normalmente di canalizzare il pensiero in modo coerente con il proprio.
Il secondo risultato atteso, è l’elevato livello di partecipazione alle attività proposte. Il che non è scontato che sia così, visti i commenti che spesso vengono raccolti negli spazi informali in merito a quanto viene proposto con progetti di varia natura.
Il terzo risultato atteso, è l’aumento di energia selettiva investita nelle attività didattiche. Parliamo di energia selettiva perché quando una persona impara a scegliere e a definire i proprio scopi, potrebbe anche decidere e scegliere di puntare maggiormente su alcune discipline e meno in altre di minore interesse.
Il quarto risultato atteso è la diminuzione di dinamiche negative infragruppo e intergruppo, anche senza un intervento diretto adulto in questa direzione, ma come funzione latente. Il presupposto è che quando una persona “nella pratica” (e non nei sermoni degli adulti), si immedesima in altri per aiutarli a perseguire i propri obiettivi, automaticamente aumenta la propria attenzione positiva nei confronti degli altri.
Il quinto risultato atteso è il forte potenziamento della peer education, cioè della capacità e possibilità del gruppo di svolgere una funzione auto educante, come del resto accadeva naturalmente molti anni fa nei contesti di aggregazione naturale non strutturata, come Oratori, Campi e Strade, Case del Popolo ed altro.
Interessante, molto interessante. Lo vedremo meglio nelle interviste sulle sperimentazioni fatte in Italia.
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